domenica 19 ottobre 2008

Parentesi Bella



Sembra ieri
quando da lontano rubavo le tue sembianze
e ogni gesto e mossa che compivi

Sembra da sempre
questo senso di voglia che mi avvolge
ogni volta che vedo il sorriso nei tuoi occhi che mi guardano

Sembra
tutto quanto Sembra
inverosimile da quanto è bello
e come un bambino continuo a girarmi intorno
senza sapere come prendere tutta la gioia che mi può donare

Qui le cose continuano come ogni giorno
col ritmo d’attesa chi sa per cosa
l’aria scarabocchiata con quel pennarello di quiete
sporcato di nero sbiadito come fosse grigio piombo
dentro quella cornice appesa sul muro del permanente
contro il tempo che avanza rubando i giorni della vita
lasciandomi qui con null’altro che l’attesa chi sa per cosa

Al bar giaccio come rottame muto
in segreto carezzo col pensiero
la tua immagine come finestra aperta verso il cielo
e ripenso al perché non desisto
e del perché riesco di nuovo a dire voglio
e del perché amo di nuovo domandare perché
sorrido fra un pensiero e l’altro
poi mi interrompo col l’arrivo del caffè

Sorseggio e mi ne accorgo com’è strano questo tempo
di notte e al mattino presto fa freddo
poi fa caldo poi di nuovo fa freddo
sembra me con e senza di te

Esco dal bar per tornare in ufficio
il tempo è ancora più strano
qui pioviggina a tratti
e tu sei la parentesi bella del momento

sabato 9 agosto 2008

Tuoi occhi … frammenti di un lamento

(1)

Tuoi occhi

piazze di perplessità

frammenti di un lamento

mentre scende la sera

e copre il nostro incontro


pronuncio frasi sparpagliate

e parole sconnesse

sorridi e scuoti la testa

i tuoi occhi fuggono lontano

cercando una veste

per coprire l'imbarazzo

domandandoti

se serve parlare

o meglio continuare

a nasconderti

dietro la solita maschera


cade un pesante silenzio

resisto a quel disaggio che mi riempie

quasi mi alzo e scappo via

se non fosse per il tuo sorriso

riprendi a parlare

e

riprendo

a respirare



(2)

Parlo da solo

sotto ombre piene di perplessità

cerco rifugio per la mia mente lontano dalla tua immagine

risuonano nella memoria le tue domande

come fossero certezze

"Perché ti parlo di tutto questo?"

e

"Perché con te non sento il bisogno di mantenere i segreti?"

ed io come al solito

non ho bisogno di conferme

e nemmeno di domande

da quando parlo in silenzio con I tuoi occhi

e carezzo in segreto i battiti del tuo cuore

ogni volta che mi avvolge

il tuo sguardo tenero


(3)


Parlo da solo

con timidezza

pieno di paura

lontano da te


cosa avrò

da queste sedute al bar

tranne i sguardi

che abbraccio come fossero

quel che resta del mio battito


cosa avrò?

domande nuove

e

desideri sereni

che conservo per quando

c'è ne bisogno

come fossero munizione

per l'ultimo assalto

e resto come un ultimo spigolo di grano

che si alza fiero verso il sole

prima di scomparire nella farina


(4)


discuto con me

le domande si uniscono

nell'umida rugiada dell'alba

nelle paure solitarie

per l'allungarsi del tempo

con la tua immagine immutata

per la fine della notte

senza il sorgere del tuo viso

e per il ripetersi del dubbio

nelle tazzine del caffè freddo


vago incerto

perché i tuoi occhi lontani

segnano la parentesi d'attesa

simbolo del momento

e la furia del mio cuore

segna la piazza dei tuoi occhi

come ghigliottina ideale

per decapitare le note della paura


(5)


Mi rammento

e mi domando

e riformulo le risposte

senza ammettere la convinzione


ti vedo smagliante

e mentre cerco l'opposto

in te

scopro lo specchio


ti guardo di nuovo

e mi avvolge la luce

riflessa dall'altra mia immagine


raccolgo i frantumi della luce

per spargerla di nuovo

alla ricerca della tua ombra


mi siedo assieme a me

vicino al porto del vento

con gli occhi accompagno le brezze

in partenza

e mentre

sorseggio il suo fresco

scrivo a me delle lettere

sperando che delle pagina

sparpagliate nel vento

arrivino

all'indirizzo perduto

della mia esistenza


giovedì 14 febbraio 2008

Auguri

Mi recinge l’agitazione
e il tuo profumo
mentre sono immerso
nell’immaginare un nostro abbraccio
impaurito
da quel che nasconde l’ora
nel suo viaggio
lontano da noi
e dal tuo silenzioso lamento

Accenno
ma poi ritiro le mie mani
quando mi invade la voglia
di carezzare le tue guance
le tue sembianze restano nascoste
nelle pieghe delle mie paure
e nelle mezze parole che pronuncio appena
per esprimere la mia voglia

Tu
sembri di avere pietà di me
mi allunghi le mani
le stringo
e mi nascondo nel loro tremore
lontano dal presente
e mentre navigo nel mare dei tuoi occhi
disegno la piazza della mia infanzia
..
..
....
Ruscello e fiori
..
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....
Sole e campi d’asparaggi
..
..
....
altre immagini
e
..
..
....
Buona festa al nostro amore

giovedì 13 dicembre 2007

venerdì 2 novembre 2007

Lettere a mia madre 10


Rimani sempre tu
malgrado il momento e la realtà differenti

Prega per me e donami la pazienza del tuo cuore
magari riconosco Dio e divento grato
e con la tua infinita tenerezza
scopri i sogni d’infanzia che oziano in me
magari il vento carezza il mio animo
e libera la nostalgia per le “Valle del sud”
e i campi di gioco a “Tiro”
vietati dalla guerra

Madre
ora la mia sposa mi riempie col suo amore
e canta per me ogni sera per dormire sereno
tuttavia il mare del distacco avanza
e le spine dei ricordi riempiono il mio letto
con le paure e l’allerta di quei giorni
malgrado il momento e la realtà differenti
e la fine della vostra guerra
senza il mio ritorno!


Dov’è il tuo amore, madre
che mi reca verso il mio essere desiderato
senza esitare o dubitare se scegliere o no

E dov’è la trasparenza nel presente
per cogliere pietà dal cuore acerbo
di questa mia migrazione